Ica, l’amore per i fiori e il progetto Bloomybox

Intervista Federica-PMI

Indice

Conosciamoti meglio: chi sei e di cosa ti occupi?

Federica fondatrice di Bloomybox

Sono Federica Sessini ho 27 anni e un anno fa ho fondato Bloomybox, un brand online che produce composizioni di fiori e piccola gioielleria floreale. 

Mi sono laureata in Scienze dei Beni Culturali e in Marketing e Comunicazione.

Ho sviluppato questo progetto per la mia tesi di laurea magistrale e l’ho portato avanti dopo un master in UX design che mi ha permesso di apprendere meglio i processi di design thinking necessari per realizzare un servizio digitale.

Prima di Bloomybox hai provato a cercare un impiego “classico”?

Sì, dopo il master avrei voluto trovare un posto di lavoro che mi consentisse di specializzarmi nel campo dello UX design, ma per via delle mie competenze trasversali, ogni colloquio si concludeva con la proposta di ruoli in cui avrei dovuto ricoprire molteplici mansioni dalle quali non avrei tratto l’esperienza formativa che cercavo. 

Non avendo quindi trovato il lavoro dei miei sogni mi sono detta “okay, ci provo!” e così è iniziata la mia avventura. 

Da dove nasce l’idea di Bloomybox?

Il mio progetto è strettamente legato alla figura di mio fratello Stefano, che oggi non c’è più.

Tutta la mia passione per i fiori la devo a lui, o meglio a un ricordo: durante un gioco con degli amici mio fratello disse infatti di voler essere un papavero.  

Dopo la sua perdita, ho cercato un legame con lui attraverso oggetti e simboli che potessero ricordarlo.

Ho iniziato così a cercare i papaveri e mi sono resa conto che la nostra vita, tanto frenetica ed attiva, troppo spesso non ci permette di soffermarci su piccoli dettagli o sfumature che custodiscono grandi bellezze. 

La mia idea è racchiusa tutta in questo concetto: vorrei riportare queste sensazioni di benessere e bellezza nella vita quotidiana delle persone.

In cosa consiste il tuo progetto?

Con Bloomybox mi piacerebbe un giorno riuscire ad innovare il settore dei fiori.

Ad oggi ho presentato il mio progetto in Camera di Commercio e mi è stata approvata l’iscrizione al registro speciale delle startup innovative.  

Quello che mi differenzia da alcuni competitor è la proposta di un prodotto “ready to use”.

Le composizioni infatti non hanno bisogno di cure particolari per mantenere i fiori freschi, basta aggiungere due cucchiaini di acqua ogni due giorni.  

Poco tempo fa ho anche lanciato una linea sostenibile, gli Eco Bloomy: invito i miei clienti a mandarmi vecchi barattoli o contenitori di ogni genere ai quali do nuova vita abbellendoli e utilizzandoli come contenitori per le mie composizioni floreali.

Questa linea mi rispecchia in modo particolare: nell’ultimo anno infatti, sto cercando di avere uno stile di vita più sostenibile e di compiere scelte un po’ più consapevoli.

È molto stimolante collaborare con un cliente per creare bellezza e dare nuova vita ad un oggetto che altrimenti sarebbe destinato ad essere gettato via. 

Bloomybox non è solo composizioni floreali, da dove è nata l’idea degli accessori?

La produzione della mia piccolissima linea di gioielleria è nata da un problema: i miei clienti per raccontare i miei prodotti non sarebbero certo potuti uscire di casa portandosi dietro le mie composizioni floreali.  

Allora ho deciso di creare, sempre con i fiori come protagonisti, bracciali, collane ed orecchini che potessero essere indossati in ogni occasione: un modo semplice, diretto e veloce non solo per farmi conoscere ma anche per uscire dalla mia zona.

I fiori freschi infatti, dato che al momento faccio tutto da sola, mi limitano alla sola città di Milano; gli accessori, invece, potendo essere spediti più facilmente mi danno l’opportunità di essere conosciuta anche fuori dalla mia città.

Come hai imparato a creare questi accessori?

Ho studiato attraverso libri e tutorial, provato, riprovato, provato di nuovo, ed ecco che, unendo la mia passione a qualche competenza in più, i miei piccoli gioielli al momento stanno superando le composizioni floreali in numero di richieste. 

Qual è il tuo sogno?

Mi piacerebbe diventare il punto di riferimento per tutti coloro che hanno bisogno di fiori. 

Vorrei diventare un’associazione mentale spontanea: se pensi ai fiori, ti viene in mente Bloomybox. 

Mi piacerebbe insomma essere la risposta non solo quando serve una composizione floreale o magari serve fare un piccolo regalo con uno dei miei accessori, ma vorrei anche che le persone conoscessero, attraverso di me, il significato profondo che si cela dietro ad ogni tipo di fiore. 

Quali sono le tue sfide?

Ad oggi devo fare tutto da sola, dalla gestione dei fiori alle spedizioni, dalle foto ai social, dal sito alle fatture.

La mia sfida più impegnativa al momento è senza dubbio quella di riuscire ad ottimizzare la gestione del tempo. 

Non solo: mi piacerebbe avere un aiuto, una persona con cui confrontarmi e che scelga di abbracciare questo progetto con me, investendoci tempo e passione non per un guadagno, ma perché ci crede tanto quanto ci credo io. 

Se invece parliamo di sfide più quotidiane, sarebbe bello vincerne due: fidelizzare i miei clienti e riuscire a creare il giusto passaparola, con un giusto percorso che porti chi mi ha scelto a condividere la mia storia e i miei prodotti.

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