La piattaforma di Beyond The Box introduce un mercato alternativo a quello del lavoro, aperto a chiunque voglia aiutare gli altri a svolgere delle attività mettendo a disposizione le proprie competenze ed essere remunerato per questo. Non si tratta quindi di cambiare lavoro o datore di lavoro per fare carriera o per un salario più elevato: essere un offerer della piattaforma vuol dire piuttosto aggiungere un’attività lavorativa a quella attuale, sperimentare un nuovo modo di guadagnare basato sul compenso, coltivare un network di persone che riconoscano il valore delle proprie competenze.
Ecco alcuni consigli che ti aiuteranno a gestire gli aspetti amministrativi del diventare un offerer di /BTB: è davvero tutto molto semplice! Abbiamo selezionato e validato i contenuti da questi siti che potrai consultare, se vorrai, per ulteriori approfondimenti:
Dal sito STUDIO SIMONETTI COMMERCIALISTI
Compatibilità con altri lavori
Se attualmente non sei un lavoratore, né autonomo né dipendente, non avrai dubbi nel cominciare a offrire le tue competenze come lavoro autonomo occasionale, attivando in /BTB un profilo da privato. Il lavoro autonomo occasionale (e il reddito che ne deriva) è peraltro compatibile con l’indennità di disoccupazione NASpI sino a 4.800 euro annui. Se ti scoprirai poi un vero e proprio professionista, potrai sempre passare ad profilo da professionista, aprendo la tua Partita IVA.
Se sei un dipendente privato e non c’è concorrenza tra il lavoro che svolgi come dipendente e quello da offerente, nulla ti impedisce di:
- Avviare il tuo lavoro autonomo occasionale con profilo da privato o con profilo da professionista (aprendo la tua Partita IVA). Il divieto di concorrenza può essere espressamente previsto dal tuo contratto con l’attuale datore di lavoro o implicito (l’art. 2105 del Codice Civile prevede l’obbligo del lavoratore di non trattare affari in concorrenza con l’imprenditore, né divulgare notizie e/o metodi di produzione dell’impresa).
- Oppure, se intendi offrire competenze basate su informazioni che appartengono al tuo datore di lavoro o in concorrenza con i servizi offerti dal tuo datore di lavoro, attivare un profilo azienda e offrire competenze per conto e con il consenso del tuo datore di lavoro.
Sei un lavoratore autonomo con partita IVA: se da /BTBer offrirai competenze sulle stesse materie per le quali hai la partita IVA attiva il tuo profilo da professionista con la tua partita IVA e aggiungi alle tue opportunità di contatto e guadagno quelle che arriveranno dai /BTBer che cercano competenze. Se invece offrirai competenze su tutt’altra materia, è come se tu non fossi un lavoratore e potrai offrire le tue competenze come lavoro autonomo occasionale, attivando un profilo da privato.
Come funziona il lavoro autonomo
Il lavoro autonomo può essere occasionale o con partita IVA. I due casi si distinguono in base all’organizzazione e all’abitualità nell’esercizio dell’attività.
IL LAVORO AUTONOMO OCCASIONALE
A prescindere dalla durata e dall’importo percepito, il lavoro autonomo ha un carattere episodico e il lavoratore autonomo occasionale è colui che si obbliga a compiere dietro corrispettivo un’opera o un servizio con lavoro prevalentemente proprio, senza vincolo di subordinazione, né potere di coordinamento del committente.
Il lavoro autonomo occasionale non è la prestazione occasionale, resa tramite i nuovi voucher, detti anche Presto o Cpo (contratto di prestazione occasionale), o tramite il libretto famiglia.
Il lavoratore autonomo occasionale non deve emettere fattura, in quanto non ha la partita IVA, ma basta una ricevuta. Se il richiedente è un sostituto di imposta (tipicamente un’azienda) si applica la ritenuta d’acconto.
Sotto il profilo previdenziale solo per i redditi fiscalmente imponibili superiori a 5mila euro nell’anno solare (considerando la somma dei compensi corrisposti da tutti i committenti occasionali), i lavoratori autonomi occasionali devono iscriversi alla gestione separata Inps (L’aliquota contributiva della gestione separata INPS è del 25,72%, ridotta la 24% se si è iscritti ad altre forme di previdenza complementare).
I redditi da lavoro autonomo occasionale sono fiscalmente classificati fra i redditi diversi e devono essere inseriti nel quadro D del modello 730 o nel quadro RL del modello Redditi. I contributi previdenziali, come tutti i contributi previdenziali obbligatori, rappresentano un onere deducibile dal reddito.
IL LAVORO AUTONOMO CON PARTITA IVA
Se l’attività è esercitata in modo continuativo, professionale, o se comunque emerge un’organizzazione autonoma nell’esercizio dell’attività (generalmente, si parla di attività autonomamente organizzata se c’è uno studio proprio, se ci sono collaboratori o dipendenti, o se esiste un sito internet relativo all’attività esercitata) non si può parlare di lavoro autonomo occasionale e occorre aprire la partita IVA, in regime forfettario o ordinario. Approfondiremo brevemente il caso della partita IVA in regime forfettario.
PARTITA IVA IN REGIME FORFETTARIO
Il tetto massimo dei ricavi conseguiti o dei compensi percepiti [nell’anno precedente] per accedere al regime forfettario è pari a 65.000 €. L’accesso al regime forfettario è precluso in ogni caso se [nell’anno precedente] si sono percepiti redditi di lavoro dipendente e assimilati eccedenti l’importo di 30.000 Euro; la verifica di tale soglia è irrilevante se il rapporto di lavoro è cessato.
Il forfettario per il suo regime di specialità, determina le imposte in sede di dichiarazione annuale dei redditi a forfait, applicando una percentuale del 15%. Per i soggetti che iniziano una nuova attività, per i primi 5 anni, si applica un’imposta sostitutiva nella misura del 5%.
Vediamo come viene determinata esattamente l’imposta nel regime forfettario. Una volta determinati i ricavi conseguiti nell’anno, applichiamo ad essi un coefficiente di redditività. Questi coefficienti sono rappresentati da una percentuale che varia dal 40% fino all’86% e sono distinti in base all’attività svolta. Per le attività professionali e tecniche il coefficiente è del 78%. Ottenuto il valore esatto dell’imponibile al netto dei contributi, possiamo infine applicare l’aliquota pari al 15% per determinare l’imposta dovuta (in caso di inizio attività l’aliquota è del 5%).
Concludiamo con un esempio
Prendiamo come ipotesi quella di un /BTBer che offra competenze in 3 o 4 call al giorno da 40 minuti per 20 giorni al mese per un anno, fatturando quindi 50.000 €. Il coefficiente di redditività da applicare in caso di attività professionali e tecniche è del 78%. Riguardo la parte dei contributi previdenziali, assumendo che il nostro offerer sia sprovvisto di una propria cassa di previdenza, verserà i contributi alla gestione separata INPS. In assenza di altre forme di previdenza, l’aliquota contributiva della gestione separata INPS è del 25,72% da calcolare, almeno per il primo anno, sullo stesso imponibile definito sopra. I contributi saranno così calcolati: 50.000*78%[coefficiente di redditività]*25.72%= 10.030,80€. Imponibile calcolato al 78%: 39.000 €. Imponibile al netto dei contributi (10.030,80€): 28.969,20 €. Su questo imponibile calcoliamo l’imposta: applichiamo nel nostro esempio una percentuale pari al 5% (ipotizziamo che si tratti di nuova attività). Imposta dovuta: 1.448,46 €.
Ora è il momento di passare all’azione: registrati e attiva il tuo profilo da Esperto in piattaforma!
Inizia subito a condividere le tue competenze in /BeyondTheBox.