In questo numero di PMI, Piccole Meraviglie Italiane, Aleksandra Maravic intervista Stefano Babbini, fondatore di MOGU.
A.M. Conosciamoti meglio: chi sei e qual è la tua storia?
S.B. La mia storia parte da una laurea in ingegneria ambientale e da una pluriennale esperienza maturata nell’ambito della “classica” green economy. Dopo aver lavorato e conosciuto bene i meccanismi di questo settore, insieme ad alcuni colleghi ed amici, abbiamo deciso di “lanciarci” e dare una vera possibilità di crescita alle nostre idee; da qui ecco MOGU.
La nostra azienda si occupa di valorizzare gli scarti rendendoli funzionali; siamo una design driven innovation company, ci occupiamo cioè di sviluppare prodotti di design che si distinguono per delle particolari proprietà: siamo partiti da prodotti per l’acustica d’interni per arrivare alla sfida del flooring, con una pavimentazione innovativa.
La nostra azienda si occupa di valorizzare gli scarti rendendoli funzionali; siamo una design driven innovation company, ci occupiamo cioè di sviluppare prodotti di design che si distinguono per delle particolari proprietà: siamo partiti da prodotti per l’acustica d’interni per arrivare alla sfida del flooring, con una pavimentazione innovativa.

A.M. Cosa intendi per “valorizzazione degli scarti”?
S.B. La nostra peculiarità è quella di utilizzare microrganismi per strutturare le fibre: facciamo crescere delle particolari specie di funghi su fibre di scarto per creare un materiale nuovo. La nostra tecnica combina il concetto di performance e quello di sostenibilità, creando una nuova possibilità di produzione.
A.M. Chi sono i vostri clienti?
S.B. La proposta dei prodotti MOGU è sicuramente molto particolare e suscita grande curiosità; i nostri clienti possono essere i privati che vogliono orientarsi su scelte innovative e sostenibili per arredare i propri spazi anche se i principali interlocutori con i quali ci interfacciamo sono architetti e designers.

A.M. Qual è il principale vantaggio che offre MOGU?
S.B. Indubbiamente la nostra azienda è sostenibile, valore nel quale crediamo fortemente, ma il vero vantaggio che offriamo è l’unione tra sostenibilità e performance, che si traduce anche in grande opportunità estetica: utilizzare un materiale così innovativo ci apre enormi opportunità per quanto riguarda aspetti come texture, forme e (novità 2021!) colori, nella direzione della customizzazione. La versatilità è il nostro vero punto di forza, un valore che nel mondo del design diventa fondamentale.
A.M. Quali sono le vostre sfide?
S.B. In questo momento abbiamo il primario obiettivo di crescere e consolidarci sul mercato. La nostra impresa è sempre fortemente orientata all’innovazione; il nostro settore Ricerca e Sviluppo non si ferma e stiamo continuando a cercare materiali sostenibili e funzionali. Stiamo lavorando per introdurre su vari segmenti di mercato (fashion, mobile, automotive, tec.) una particolare tipologia di “pelle vegana”, realizzata a partire dalla fermentazione fungina; possiamo contare su di un processo unico, da noi brevettato. Altra sfida avvincente che stiamo portando avanti è quella riguardante un’applicazione food tech per creare ingredienti proteici nella filiera alimentare. Grazie al nostro network, possiamo vantare collaborazioni industriali prestigiose.
A.M. Da quante persone è composto il tuo team?
S.B. Al momento siamo 21 ma entro l’anno prevediamo di raggiungere i 30.
A.M. Cosa significa per te pensare “Beyond The Box”?
S.B. Pensare fuori dagli schemi secondo me significa prendere spunto da settori di mercato tradizionali, osservarli e da lì trovare opportunità di innovazione per cambiarli e, perché no, migliorarli. Noi, avendo come mission aziendale la creazione di materiali innovativi, non siamo vincolati da standard precostituiti e questo grande dinamismo è per noi vitale.

A.M. Il termine “sostenibilità” è davvero così popolare?
S.B. “Sostenibilità” è un termine che ad oggi viene visto e raccontato praticamente da tutte le aziende. Mi auguro che venga dato il giusto riconoscimento solo alle realtà che siano realmente e concretamente sostenibili, a coloro che investono e credono davvero in questo valore.
MOGU è un esempio tangibile di come si possa creare qualcosa di originale, innovativo, e di successo, partendo dalle risorse già in nostro possesso, a prescindere da quanto modeste siano, come nel caso dei semplici scarti industriali brillantemente riutilizzati da Stefano e dai suoi colleghi: allo stesso modo anche il capitale umano di qualsiasi azienda può essere valorizzato e riqualificato per rimanere competitivo sul mercato con il semplice supporto delle giuste competenze e contaminazioni esterne, mantenendo intatte identità, valori ed origini.