Garantire una formazione aziendale innovativa ed efficace è da sempre una sfida per aziende, imprenditori e manager.
Oggi più che mai, il mondo del lavoro sta vivendo una fase di grandi cambiamenti.
La vita da ufficio da un giorno all’altro è stata stravolta. Il lavoro da casa si è consolidato come una realtà comune. È emersa la necessità di reinventarsi, sia per le aziende che per gli individui.
Upskilling e reskilling: questi due termini sono diventate le nuove parole d’ordine per crescere in ambito professionale ed essere pronti alle nuove sfide. Nuove competenze si sono rese sempre più necessarie per affrontare il mercato.
“Elevare le proprie competenze” (upskill) per molti vorrà dire poter ambire a nuovi ruoli e nuovi percorsi di carriera. Altri dovranno “reinventarsi acquisendo nuove competenze” (reskill) per riuscire a superare crisi e cambiamenti della loro vita professionale.
Che si tratti di crescere nel proprio ruolo, di ampliare il proprio pacchetto di conoscenze, o rendere la propria impresa pronta per nuovi scenari, la strada da seguire è la stessa.
Bisogna fare ed investire in una vera formazione aziendale, con strumenti e tecniche innovative, che garantiscano l’efficacia e concreti benefici per le aziende.
Quando si tratta di affrontare l’argomento, imprenditori, HR manager e dipendenti si pongono spesso domande come:
E’ veramente necessario fare formazione?
Da dove bisogna partire?
Quali modelli esistono e funzionano?
Quali strumenti servono per fare formazione?
Quanto mi costerà in termini di tempo e denaro?
In questo articolo racconteremo:
- I primi passi per fare formazione.
- Le diverse modalità per farla, con i loro pro e contro.
- Le “rivoluzioni del mondo della formazione.
- I prossimi trend del settore.
Il primo passo necessario per offrire al proprio team una formazione adeguata è quello di partire dall’ascolto e dal dialogo.
Ad oggi è sono innumerevoli gli strumenti che il mercato offre per ottenere una formazione aziendale innovativa e di qualità. Diventa però fondamentale capire cosa manca e in che modo offrirlo: questo è possibile creando una vera e propria “skills map”.
La “mappa delle competenze”
Per ciascun membro del team sarà necessario non solo per comprendere i vuoti di competenze nell’organico, ma anche per poter accrescere la lealtà dei lavoratori verso la propria azienda. Un’azienda che li farà sentire ascoltati, capiti e valorizzati.
Prima di perdersi tra le mille proposte di formazione aziendale innovativa a portata di click, sarà necessario ascoltare i bisogni concreti dei lavoratori ed “insegnare ad imparare”, facendo fin da subito una selezione degli strumenti ed andando ad usare soltanto i più efficaci.
Avere una skills map creata nel modo giusto è un ottimo punto di partenza: non solo darà un’idea delle competenze di ciascun membro del team, ma con questo strumento potrai:
- Comprendere se tutti i ruoli chiave dell’azienda siano coperti dalle competenze adeguate
- Poter fare piani a medio e lungo termine per far crescere l’azienda
- Capire quali “vuoti di competenza” possano essere gestiti con strumenti di formazione aziendale e quali invece necessitano di altre strategie (come ad esempio l’inserimento di una nuova risorsa in azienda)
- Capire quali soft skills possano rivelarsi strategiche per lo sviluppo del team
Mettere le persone al centro, in un’ottica di valorizzazione del proprio team, diventa insomma una base imprescindibile per poter crescere ed affrontare le sfide che il mondo del lavoro di oggi impone.
Apprendimento e social learning: la “prima rivoluzione”
Analizzare gli strumenti di formazione aziendale innovativa presenti oggi sul mercato porta spesso ad orientarsi in prevalenza verso soluzioni di formazione a distanza o online.
Se affrontiamo il tema della formazione dal punto di vista antropologico però, ci sarà semplice intuire come l’apprendimento più antico ed “istintivo” dell’uomo sia quello sociale e collaborativo.
La formazione in antropologia
Stare davanti ad uno schermo a fissare delle videolezioni che scorrono senza alcuna interazione non va propriamente d’accordo con ciò che l’uomo ha fatto per milioni di anni: imparare da altri uomini e collaborare per raggiungere insieme l’obiettivo.
Lo schema “docente-discente” è relativamente nuovo: solo negli ultimi duemila anni circa l’apprendimento si è trasformato in una serie di formalismi come quello della classica “lezione frontale”.
Gli studi sulle teorie dell’apprendimento umano hanno più volte confermato questo assunto di base. Bandura, uno dei fondatori della Teoria Sociale Cognitiva, ha dimostrato con le sue teorie che l’uomo apprende attraverso la sua relazione con l’altro, imitando, interagendo ed imparando.
Approfondendo le basi teoriche a supporto del social learning, esso rappresenta il ‘20’ nella teoria del modello formativo 70:20:10. Per essa, ogni essere umano impara ed assimila nuove informazioni per il 70% attraverso la formazione sul lavoro, per il 20% attraverso l’interazione con i colleghi e solo per il 10% grazie agli approcci più classici e formali.
Altro pilastro teorico è rappresentato da una ricerca di Brandon Hall, che ha dimostrato come la maggior parte delle informazioni apprese ed acquisite dall’uomo vengono immagazzinate attraverso canali “non formali”.
Da queste basi teoriche nasce uno dei metodi più efficaci per ottimizzare la formazione: il social learning.
Cos’è il social learning?
Come spiega Albert Bandura nei suoi studi, il social learning è il processo di formazione che un essere umano attiva in un contesto sociale, svolto tramite l’osservazione, l’imitazione e la relazione con altri individui.
In sintesi, la teoria ci dice che l’apprendimento più naturale è quello condiviso, basato sull’interazione tra persone.
Interazione quindi diventa la parola chiave per capire cos’è il social learning: la necessità insita nella natura dell’uomo di interagire ed osservare gli altri non serve solo durante l’infanzia, ma è un meccanismo utile ed efficace anche nell’età adulta, compreso il contesto professionale.
Con il social learning viene condivisa cultura e conoscenza all’interno del sistema aziendale.
Il sapere, soprattutto quello non accademico, quando è libero di circolare, passando da capo a dipendente e viceversa, sarà quello scatto in grado di garantire performance più elevate.
Non esistono più docenti da una parte e studenti dall’altra. Il social learning abbatte le barriere e, grazie anche alle piattaforme digitali delle quali si nutre, toglie la patina di formalità ai processi di formazione in azienda.
Perché usare il social learning in una formazione aziendale innovativa
Punto chiave: ciò che impariamo attraverso il social learning è ciò che meglio ricordiamo.
È quindi facile capire come questo tipo di formazione, declinato in ambito aziendale, renderà le nozioni apprese consolidate nel team, senza più doverle rinforzare.
Ogni uomo è un animale sociale: ognuno di noi vuole sentirsi parte del gruppo.
Il social learning va a rafforzare le interazioni tra colleghi, rendendo il team più forte, unito e coeso perché impara insieme.
Altro vantaggio interessante è come riduca i tempi di inserimento dei nuovi assunti e produca un miglioramento della comunicazione sul posto di lavoro.
Collaborare ed imparare con l’aiuto dei propri colleghi è un’idea semplice ma efficace. Non solo si “sbloccano” e si diffondono nuove conoscenze a tutti i livelli del team, ma la formazione diventa parte integrante della cultura aziendale perché tutti imparano da tutti.
L’aggiornamento diventa parte integrante della cultura di un’azienda che sceglie il social learning: diventa implicito, coinvolgente e stimolante.
Andando ad elencare ulteriori vantaggi che il social learning porta alla formazione aziendale, ne possiamo individuare altri due:
- Al contrario dei classici “corsi online”, imparare dai colleghi aiuta a non “disperdere” le informazioni. Studi sulla memoria hanno dimostrato che imparare con lo schema “docente-discente” porta ad una dispersione delle informazioni. Imparare da altri membri del nostro team di lavoro ci porterà automaticamente a ricordare di più e meglio le informazioni;
- Essere al centro del processo di apprendimento porterà ogni lavoratore ad essere motivato, proattivo e propositivo. Ogni membro del team si ritroverà ad essere sia alunno che docente.
Gamification: l’evoluzione del “gioco non gioco”
Abbiamo parlato di teorie dell’apprendimento nell’uomo: continuando a pensare a come impariamo basta guardare un bambino per comprendere quanto il gioco sia fondamentale.
Per gamification si intende l’applicazione della meccanica di gioco in contesti non di gioco, per migliorare il coinvolgimento, la motivazione e influenzare positivamente i comportamenti dei partecipanti.
Esempi di meccaniche di gioco includono sfide da affrontare, premi (badge e punteggi) e riconoscimenti pubblici (le classifiche).
Brandon Hall Group ha definito 4 elementi chiave della gamification:
- Obiettivo o sfida: si stabilisce ciò che la persona deve realizzare per vincere;
- Ostacoli o impedimenti: è necessario strutturarli al meglio. Si tratta di difficoltà che devono essere superate per poter raggiungere l’obiettivo;
- Incentivi o ricompense: fondamentali anche nei passaggi intermedi di superamento ostacoli o difficoltà;
- Regole di gioco: strutturarle e renderle chiare fin dall’inizio definisce correttamente l’interazione dell’utente con il gioco.
Gamification e formazione aziendale innovativa
In un mondo del lavoro nel quale upskilling e reskilling sono le nuove parole d’ordine, strutturare dei “gioco non gioco” può diventare una risorsa innovativa e portare risultati positivi.
La gamification in ambito di formazione aziendale è diverso rispetto alla gamification in altri ambiti. In questo caso, è di fondamentale importanza andare a strutturare giochi educativi che abbiano obiettivi didattici e scopi educativi ben chiari.
Reinventare un compito trasformandolo in un’attività divertente ed interattiva.
Questa azione può diventare la chiave per raggiungere obiettivi di formazione e rafforzare i rapporti tra dipendenti. I quali, uniti in una vera e propria “squadra”, si sentiranno vincitori tutti insieme.
Altro vantaggio della gamification in ambito di formazione aziendale innovativa è l’aumento della retention.
I dati ci dicono che i lavoratori dimenticano fino al 50% di ciò che hanno imparato nel giro di un’ora (teoria della Curva dell’oblio di Ebbinghaus).
È chiaro che provare ad approcciare la formazione con una learning experience differente potrebbe portare a risultati soddisfacenti.
I vantaggi della gamification nella formazione aziendale
- Aumenta il coinvolgimento
Catturare l’attenzione del lavoratore e motivarli a raggiungere un obiettivo renderà il processo di formazione senza dubbio più divertente e stimolante.
I partecipanti alla gamification non sono più osservatori passivi che devono assorbire informazioni, ma devono mettersi in gioco attivamente.
Questo cambio di paradigma porterà ad adottare un atteggiamento positivo e propositivo, fondamentale per approcciare qualunque genere di formazione;
- Migliora l’esperienza di apprendimento
La “magia” della gamification sta tutta nell’organizzare giochi non giochi strutturati in modo tale da entusiasmare i partecipanti. Una volta raggiunto questo scopo, i vantaggi sono immediati: i lavoratori si metteranno in gioco, impareranno di più , più in fretta e non avranno nessuna percezione di noia.
Strumenti di gamification utili per una formazione aziendale innovativa
- Badge
Per sbloccare premi una volta raggiunti obiettivi intermedi.
- Punteggi e classifiche
Arrivare al primo posto incentiva la motivazione.
- Premi e distintivi
Vincere il gioco nel contesto della gamification impegnandosi costantemente ha senso nel momento in cui si aspira ad un premio gratificante.
I falsi miti della gamification
Se è vero che la gamification è una delle tendenze più innovative ed interessanti della formazione aziendale di nuova generazione è altrettanto vero che non mancano i falsi miti che lo riguardano.
I principali sono:
- La gamification è poco efficace
Non ci sono temi troppo delicati o difficili per questo tipo di formazione. Ci si deve sempre ricordare che con la gamification si va a impattare anche sulla sfera motivazionale dei propri dipendenti e collaboratori. Così facendo, essi alzeranno sempre meno barriere verso i nuovi percorsi formativi.
- Funziona solo nelle aziende molto grandi
Creare cultura della condivisione e migliorare la comunicazione tra membri del team è il vero scopo del gioco. Avere molti “player” può creare strategie di gamification più strutturate, ma ottenere gli obiettivi base di questa tipologia di formazione non servono un numero minimo di persone coinvolte.
- La gamification piace solo ai membri junior
Secondo un’indagine svolta da Euromedia Research e Multiplayer, l’81,4% degli italiani ha utilizzato un videogioco almeno una volta negli ultimi sei mesi. Ma c’è di più: il gaming è un’attività che ha superato le barriere di genere. Il 75,1% delle donne dello studio ha mostrato una certa assiduità, con il 41,8% di loro che si dedica ai videogame due-tre volte a settimana, mentre una donna su tre ci gioca tutti i giorni.
Formazione classica vs E – learning: la seconda rivoluzione
La maggior parte di noi, almeno una volta nella propria carriera, si è trovato davanti alla proposta di formazione aziendale.
Quando si pensa ai termini formazione aziendale molto spesso vi si associa il concetto di corso. Composto da varie lezioni, tenute da uno o più docenti, magari nella sede aziendale o, ancora peggio, in una sede distante e scomoda da raggiungere.
Tutto ciò che è stato appena descritto è stata per anni, se non decenni, l’unica possibilità di formazione aziendale proposta.
Formazione aziendale classica: gli studi in merito
Ogni tipo di studio, intervista o report condotti negli anni per cercare di raccogliere impressioni e dati da coloro che hanno seguito questa tipologia di formazione classica hanno portato a risultati concordanti:
- La maggior parte degli intervistati ha sempre dichiarato che una formazione così “fredda” non risultava essere efficace
- Una volta terminate le singole lezioni spesso non si ricordavano la maggior parte dei concetti presentati
- Le lezioni seguite fuori dall’orario di lavoro erano percepite soltanto come un obbligo e raramente se ne riconosceva un valore aggiunto per la propria crescita personale e professionale
Formazione aziendale classica: i vantaggi
Non ci solo punti deboli naturalmente.
Ivantaggi della formazione classica percepiti sono principalmente:
- La dimensione di interazione diretta è sentita come valore aggiunto
- Il poter modulare i contenuti sulla base delle richieste del pubblico risulta il vero punto di forza della formazione classica
- Larga parte del successo del corso è affidata alla validità del docente non solo dal punto di vista della competenza ma anche (e forse soprattutto) dal punto di vista dell’empatia e dell’ascolto.
La formazione aziendale così come molti l’hanno vissuta insomma non sempre si è rivelata utile.
Per risolvere almeno le difficoltà logistiche, da qualche decennio la tecnologia ci è venuta in soccorso: è nato l’e-learning.
E-learning: cos’è?
Si parla di e-learning o FAD (Formazione A Distanza) per indicare tutto ciò che può essere appreso online.
La formula dell’e-learning risolve una delle criticità più forti sentite nella formazione classica.
Non solo non ci sono più vincoli di luogo, ma anche il tempo per la formazione diventa personalizzato e personalizzabile secondo le proprie esigenze.
L’e-learning è la formazione a distanza: un sistema di apprendimento da remoto che si basa sull’utilizzo di piattaforme web raggiungibili da qualunque PC, smartphone o strumento tecnologico dotato di connessione internet.
Basta accendere il proprio PC e fare un piccolo giro di perlustrazione in rete per capire di cosa parliamo quando incontriamo il termine FAD. Si tratta sopratutto dei famosi video corsi, suddivisi in lezioni che affrontano tramite video ed altri materiali scaricabili (slides/testi) un argomento di studio.
Da quando è nato l’e-learning, la formazione classica è andata sempre più scomparendo in ogni ambito, compreso quello della formazione aziendale.
L’ e–learning e la formazione aziendale innovativa: pro e contro della seconda rivoluzione
Una prima importante considerazione: il 2020 è stato indubbiamente l’anno dei cambiamenti improvvisi.
L’emergenza sanitaria globale degli ultimi mesi ha portato la maggior parte delle aziende a doversi reinventare nelle modalità di lavoro.
Smartworking è diventato un termine entrato nel linguaggio comune.
Lavorare da casa e anche formarsi da casa
La formazione aziendale in un periodo così particolare ha dovuto necessariamente abbandonare l’idea della formazione classica e si è dovuta aprire al mondo del web.
La formazione aziendale a distanza ha avuto il suo picco in questi mesi e gli studi di settore lo confermano. Secondo l’Observatory Barometer 2020 di Cegos, che ha coinvolto 250 rispondenti tra i professionisti HR e 1780 dipendenti suddivisi fra Italia, Francia, Germania e Spagna:
- l’86% degli specialisti HR ha adattato l’offerta formativa aziendale durante il periodo di lockdown
- il 46% ha convertito l’iniziale formazione in aula in formazione online
- e il 29% ha istituito nuovi percorsi formativi proprio a seguito dell’emergenza sanitaria.
Come conseguenza, il 77% dei dipendenti intervistati (contro il 64% di media europea) ha frequentato un corso di formazione a distanza.
Formazione classica VS e-learning? Sembra indubbio che la battaglia della formazione aziendale sia stata vinta da quest’ultima.
Tutto risolto dunque?
Non proprio.
L’e-learning non è per tutti
La formazione aziendale online descritta fin qui ha alcuni punti deboli:
- Per seguire un corso online con struttura classica serve molta autodisciplina; arrivare alla fine mette spesso a dura prova le proprie capacità organizzative sia in termini di tempo che in termini di concentrazione;
- I tassi di abbandono delle lezioni di formazione aziendale online subiscono spesso delle vere e proprie impennate dopo la visione delle prime due o tre lezioni;
- La mancanza di un confronto diretto con il docente fa percepire questa modalità di formazione come fredda e distante.
Proporre al proprio team una formazione aziendale a distanza può essere sicuramente utile. Soprattutto in questo periodo nel quale le competenze necessarie per svolgere appieno il proprio ruolo sono aumentate. Ma oltre ai videocorsi bisogna orientarsi verso soluzioni alternative…quelle della “terza rivoluzione”.
E-learning e smart learning: la terza rivoluzione
Un concetto deve essere chiaro: formare e formarsi sono sempre una soluzione.
Cercare il modo più adatto per farlo è una opportunità e sfida affidata a chi ad oggi può scegliere tra proposte differenti provenienti da un mercato, quello della formazione, in grande evoluzione.
Se l’e-learning è diventato il protagonista assoluto della formazione di questi ultimi mesi, è importante capire che il progresso e la ricerca costante sono i veri vincitori.
E così l’ e-learning, come abbiamo visto, ha presto rivelato alcuni punti deboli:
- elevati tassi di abbandono dopo le prime video lezioni
- scarsa motivazione nel portare a termine il corso
- percezione di freddezza
- e distanza dalle vere necessità formative
Quest’ultima si declina anche in una sfumatura differente: spesso non si trova la soluzione al proprio problema specifico. Questo perché i contenuti sono troppo generici ed astratti rispetto alle reali difficoltà incontrate dal lavoratore.
Per ovviare a queste mancanze, la terza rivoluzione della formazione ha portato allo smart learning.
Smart learning: cos’è?
Di cosa si tratta? Semplicemente dell’ e–learning senza punti deboli.
Si parla di smart learning o formazione agile per tutte le piattaforme e insieme di strumenti che, partendo dal fornire una formazione a distanza col web, vadano a modellare i contenuti proposti sulla base delle reali esigenze dell’utente.
La terza rivoluzione parte dal presupposto che è di fondamentale importanza poter offrire una learning experience il più possibile efficace per l’utente.
Così nasce lo smart learning: la formazione intelligente che affonda le proprie radici nel bitesizing learning (la formazione “in pillole”), che vada a spezzettare gli argomenti in moduli più piccoli, veloci ed accessibili, con una possibilità di fruizione più intuitiva e semplice.
Formazione aziendale innovativa e smart learning: il match perfetto
Concretizzare la possibilità di offrire al proprio team una formazione che possa coniugare efficienza e velocità è indubbiamente la sintesi ideale per ottenere il massimo risultato possibile.
Smart learning e formazione aziendale sono la coppia vincente.
Non solo perché oggi i team di lavoro cambiano velocemente e hanno bisogno di formarsi in modo agile, ma anche perché spesso gli argomenti di studio sono già conosciuti in linea generale.
Formare in modo smart significa andare a colmare i vuoti di competenze, senza appesantire con contenuti eccessivamente generici o complessi.
La formazione aziendale smart dopo il 2020
L’emergenza sanitaria ed il lockdown hanno costretto molte aziende e molti lavoratori ad adottare, anche se non previste, soluzioni di formazione smart.
Questo improvviso cambio di paradigma è però stato apprezzato e ha aperto le porte ad una nuova organizzazione.
Per la survey “Decoding the Future of Learning: Post Lockdown“, condotta tra giugno e luglio 2020 da Cegos Italia, che ha coinvolto circa 400 persone che lavorano nell’area Risorse Umane e Formazione, 4 realtà su 10 continueranno a puntare sull’online e sul digitale.
Guardando al 2021, il 59% dei casi privilegerà un approccio blended prevede un apprendimento misto che combina il metodo tradizionale in aula con attività online, con l’obiettivo di potenziare le soft skill utili alle sfide del nuovo scenario.
Offrire una formazione aziendale mirata e che possa far superare concretamente le difficoltà incontrate da ogni lavoratore nella quotidianità è un obiettivo che ogni reparto HR si pone.
Lo smart learning è una risorsa che in questo momento moltissime aziende stanno scoprendo.
Poter imparare senza vincoli di tempo e/o spazio rende l’organizzazione aziendale più agile, permette di ridurre i costi e azzera ogni sforzo organizzativo legato alla logistica.
Se l’emergenza sanitaria e lo smart working hanno fatto scoprire a molti le potenzialità dello smart learning, questa modalità di formazione aziendale diventa utile anche in maniera trasversale.
Prima del lockdown, molti lavoratori colmavano le proprie difficoltà nell’utilizzo degli strumenti digitali affidandosi al collega o perdendo tempo a cercare “come si fa” sui motori di ricerca.
I vantaggi delle piattaforme di smart learning
Un vantaggio trasversale dell’adozione di piattaforme di smart learning in aziende è l’implementazione e il learning by doing di nuove skills orientate all’utilizzo di strumenti digitali nuovi. Queste possono diventare un valore aggiunto ed una competenza definitivamente acquisita proprio grazie alla formazione smart.
L’intero ecosistema aziendale va ripensato e ridisegnato quando si sceglie lo smart learning per il proprio team.
Si passa da video lezioni lunghe e poco interattive ad un concetto di formazione più segmentata ed efficace.
La segmentazione degli argomenti consente di andare a selezionare con facilità contenuti specifici che servono per l’upskilling o il reskilling delle risorse umane, ma anche a poter personalizzare i percorsi di formazione.
Come iniziare con lo smart learning
Se lo smart learning parte dal bitesizing learning, per dotarsi di piattaforme efficaci di formazione agile per il proprio team è utile adottare una piattaforma LMS (Learning Management System) ben strutturata.
Per LMS si intende strumenti che offrano una learning experience personalizzata, con moduli di informazioni che ogni singolo utente possa scegliere di gestire nel modo e con i tempi a lui più idonei.
Se lo smart learning rappresenta la terza rivoluzione di una formazione innovativa (aziendale e non solo), senza l’adozione di strumenti di reportistica ed analisi non si potranno fare grandi progressi nel contesto della formazione di team.
Gli strumenti sono tanti, le possibilità interessanti e disegnate sulle esigenze dei singoli, ma la frase chiave per crescere insieme ai propri lavoratori rimane ascoltare e comprendere.
Bitesizing learning e spacchettamento delle informazioni sono la rivoluzione dello smart learning, ma la formazione aziendale non si ferma e negli ultimi tempi la tendenza è quella del micro learning.
Dallo smart learning al microlearning
Evoluzione digitale e formazione aziendale innovativa, sempre più personalizzata e disegnata sulle reali esigenze emerse dalla skills map.
Partendo da questi obiettivi, integrando concetti presi dagli studi sull’apprendimento, appaiono due fili concettuali.
La nuova formazione aziendale a distanza deve
- Fornire una learning experience sempre più personalizzata e personalizzabile
- Poter essere in grado di offrire un ventaglio di argomenti trattati che sia completo ma anche dettagliato
La risposta perfetta per queste esigenze? Il microlearning.
Microlearning: cos’è?
Si tratta di un approccio all’apprendimento che sposa molto bene le necessità richieste dalla formazione aziendale online.
Il concetto base del microlearning è quello di scomporre un argomento nelle sue componenti essenziali.
Si parla di microlearning, di bite-sized learning o anche di “learning nuggets”: vere e proprie pillole di conoscenza.
Perché imparare in questo modo funziona? I nostri cervelli sono strutturati per questo.
La soglia di attenzione umana è bassa, e si è abbassata sempre di più a causa della facilità di accesso alle informazioni. Fare una ricerca su Google è meno stancante che memorizzare un contenuto.
Ecco come funziona la nostra memoria: perché qualcosa venga ricordato deve essere catalogato da noi come importante.
Perché il nostro cervello trasferisca un’informazione dalla memoria a breve termine a quella a lungo dobbiamo essere coinvolti, interessati e ripetere quello che cerchiamo di imparare.
Contenuti brevi e dinamici, personalizzati secondo bisogni specifici e accessibili ovunque mantengono alto l’interesse degli studenti.
Il microlearning li incoraggia ad accedere più volte alle informazioni, consentendo al cervello di riconoscere l’informazione come importante e salvarla nella memoria a lungo termine piuttosto che cancellarla per far posto a nuove informazioni.
I concetti fondamentali del microlearning
Ci sono alcune caratteristiche fondamentali che questa metodologia di formazione online deve avere:
- Un corso di microlearning è breve: mai più di 20 minuti, con una durata media che va dai 3 ai 10 minuti;
- Si focalizza su un unico concetto o argomento
- Le modalità di presentazione devono essere varie: video certamente, ma anche presentazioni, slides, audio, giochi e scenari interattivi
- Deve essere progettato per poter avere una comoda fruizione anche da mobile
I vantaggi del microlearning
Vediamo insieme anche i principali vantaggi del microlearning:
- Formazione flessibile
In netto contrasto con la formazione classica, il micro learning è flessibile e personalizzabile. I contenuti sono molteplici e molto brevi: questo porta ciascun utente a poter creare una vera libreria personale solo con i contenuti specifici di cui ha bisogno.
- Formazione accessibile
Fondamentale per le pillole è la possibilità di essere scaricate da qualunque device. Questo si riflette nell’assoluta comodità da parte del fruitore di poter seguire le micro lezioni ovunque e con qualunque dispositivo.
- Formazione just-in-time
Ci si trova a dover capire meglio qualcosa proprio mentre lo si sta facendo? Con il microlearning bastano 3 /10 minuti per poter capire ed imparare.
- Formazione durevole
Stimolare la memoria a breve termine ed evitare il sovraccarico cognitivo rende la memorizzazione più efficace.
- Formazione a piccoli blocchi
Imparare micro concetti è importante per superare la difficoltà contingente e per costruire una formazione solida, mattone dopo mattone, andando a creare un percorso formativo sempre più ricco.
Microlearning e formazione aziendale innovativa
“Non servono trenta esempi per imparare ad aprire un cassetto, ne basta uno semplice ed efficace”.
Ecco la vera formula vincente del microlearning.
Granularizzare le informazioni grazie al microlearning è un vantaggio sotto molti punti di vista: l’apprendimento risulta più efficace e la fruizione dei contenuti più semplice.
Come il microlearning aiuta la formazione aziendale
Se questo è vero per quanto riguarda la formazione in generale, ci sono alcuni aspetti della formazione aziendale che il microlearning affronta con successo, vediamo i principali:
- Si riducono i tempi
Il tempo è denaro, si sa, e in azienda questo vale più che in ogni altro contesto. Offrire al proprio team una serie di micro contenuti fruibili sempre e ovunque rende molto più snello ed efficace il processo di formazione aziendale.
- Si ottimizzano gli aggiornamenti
Che si tratti dell’inserimento in azienda di una nuova risorsa, o di un aggiornamento del personale, creare moduli di microlearning risulta essere molto più efficace rispetto all’adozione di soluzioni di formazione aziendale online classica. Adottare metodi formativi personalizzati ed innovativi può essere lo strumento giusto per ottimizzare tempi e costi.
Microlearing e formazione 4.0
In generale dunque possiamo affermare che il microlearning va ad affiancare gli altri strumenti di formazione 4.0 in un’ottica di vantaggi comuni a tutte queste nuove metodologie:
- Ottimizzare la personalizzazione;
- Rendere fruibili i contenuti spezzettandoli il più possibile;
- Facilitare l’apprendimento;
- Ridurre i tempi;
- Ottimizzare i costi;
- Essere raggiungibili da qualunque device
Smart learning, social learning, microlearning.
Hanno tutti qualcosa in comune: l’attenzione alla qualità e alla personalizzazione dei contenuti.
La vera novità? Mettere le persone al centro.
L’importanza della learning experience personalizzata
Abbiamo visto l’evoluzione dalla formazione aziendale: da quella tradizionale alla gamification, passando per il social learning ed l’e–learning, con i pro e i contro di ognuno.
E’ chiaro che chiunque aspiri ad una formazione efficace deve personalizzare i contenuti proposti.
La learning experience personalizzata risulta un vero valore aggiunto.
L’utente riuscirà a trovare esattamente ciò che cerca, imparando in modo efficace e riuscendo ad ottimizzare tempi e contenuti in base alle proprie specifiche esigenze.
Come ottenere una learning experience personalizzata nella formazione aziendale?
Pensiamo a come guardiamo la tv o a come facciamo i nostri acquisti online.
Personalizzare la nostra user experience attraverso una tecnologia innovativa che riconosca i nostri gusti risulta uno dei vettori di sviluppo più importanti in assoluto.
Nel 2019 L&D Global Sentiment Survey, agli intervistati è stato chiesto: “Quale sarà il tema più importante nell’ambito di Formazione e Sviluppo?”.
La risposta più frequente è stata la personalizzazione, seguita a breve distanza da una distribuzione adattiva grazie all’Intelligenza Artificiale.
IA e formazione aziendale personalizzata: la nuova frontiera
Ormai vi sarà chiaro.
Le nuove parole d’ordine per affrontare un piano di formazione aziendale innovativo sono:
- conoscere i bisogni
- personalizzare i contenuti
- ottenere una fruizione semplice.
Questo cocktail di ingredienti non è valido soltanto per la formazione aziendale, ma per tutti gli aspetti della nostra vita.
I confini tra i noi persone e i noi lavoratori si stanno assottigliando sempre di più.
Questo è facilitato dalle smart technologies: strumenti sempre più avanzati che sembrano leggerci nel pensiero.
Per capire quanto le nuove tecnologie cerchino di conoscerci, basta pensare al nostro ultimo acquisto online. Se prima dell’acquisto vero e proprio abbiamo cercato l’articolo, durante le ricerche online avremo visto diverse proposte ed offerte proprio per quel tipo di prodotti.
Ognuno di noi è ormai riconosciuto e riconoscibile dalle nuove tecnologie: conoscere i nostri gusti e profilarci il più possibile rende ogni nostro accesso in rete un’esperienza personalizzata.
Una volta compresa l’importanza della personalizzazione, non è difficile ipotizzare quale mole impressionante di dati devono essere elaborati dai sistemi informatici per imparare a conoscerci.
Ecco quindi che entra in gioco l’Intelligenza Artificiale.
L’Intelligenza Artificiale è ormai uno strumento essenziale per rendere ogni nostro accesso in rete un’esperienza cucita addosso.
La personalizzazione attuata dagli algoritmi informatici può risultare altrettanto fondamentale ed innovativa per la formazione aziendale.
IA e formazione aziendale
Learning experience personalizzata e personalizzabile: questo è il paradigma per la “formazione 4.0”.
In quest’ottica, la dimensione digitale è quella che meglio di qualunque altra può rispondere a queste nuove esigenze.
Formarsi in azienda attraverso strumenti in grado di farci creare un percorso di contenuti ad hoc per noi diventa la situazione ottimale.
Non solo per poter essere mirati nella soluzione di un problema o una difficoltà incontrati durante la propria attività, ma anche nell’ottica di una formazione professionale continua e completa.
I vantaggi di unire IA e formazione aziendale
I principali vantaggi che l’Intelligenza Artificiale porta nell’ambito della formazione aziendale sono:
- Miglioramento ed ottimizzazione dell’engagement
Gli algoritmi di apprendimento automatico sono in grado di essere predittivi anche nei risultati. Questo consente di fornire contenuti specifici in base ai precedenti livelli di apprendimento e formazione affrontati dall’utente, con particolare attenzione agli obiettivi individuali.
Comprendere chi è il discente rende possibile un percorso modulare e personalizzato, nel quale poter selezionare solo i contenuti nuovi, gli approfondimenti necessari, i contenuti da rinforzare e quelli da imparare meglio.
- Allocare le risorse in un progetto di valore
I lavoratori che seguono corsi di formazione aziendale gestiti da piattaforme con algoritmi IA ricevono le esatte risorse online di cui hanno bisogno per colmare le lacune e raggiungere gli obiettivi di apprendimento.
Questo si traduce in meno tempo sul posto e meno ore di formazione sul libro paga.
I dipendenti ottengono le informazioni di cui hanno bisogno rapidamente, poiché le risorse di formazione online sono personalizzate in base ai loro obiettivi personali e professionali.
- Metriche e statistiche efficaci e particolareggiate
Il reparto HR si potrà occupare della stesura della skills map ma anche dell’implementazione di nuove strategie di sviluppo del team di lavoro grazie alle reportistiche che soltanto le piattaforme di formazione IA possono restituire.
Conoscere i progressi, gli interessi, le soluzioni di personalizzazione dei contenuti adottate dai dipendenti porta un importante valore aggiunto rispetto alla sola e semplice formazione aziendale online.
La formula vincente è sempre quella dell’incontro tra bisogni formativi e strumenti utili ad ottenere un apprendimento efficace e personalizzato.
In conclusione
In questo momento importante e difficile per le aziende, emerge con chiarezza che avere una formazione aziendale innovativa ed efficace è ormai diventato fondamentale per qualunque struttura imprenditoriale.
Formare i propri dipendenti deve essere la bussola che potrà orientare i reparti HR verso una programmazione di interventi utili ed efficaci per poter crescere insieme al proprio team di lavoro.
Per formare al meglio è necessario capire da dove si parte
Fare una skill map è fondamentale per capire se tutti i ruoli strategici sono ben coperti o se, al contrario, ci sono vuoti di competenza da colmare.
La formazione aziendale oggi non è più la formazione classica in aula
I corsi in sede o nelle sedi di chi erogava i corsi di vecchia generazione, con lunghe ore di lezione frontale che trattavano macro argomenti non è più concepibile come una formazione che possa risultare efficace.
La “prima rivoluzione” della formazione aziendale: il social learning
Avviene sempre dal vivo, ma non più con un docente ed un pubblico di discenti.
Il primo strumento della formazione 4.0 è il social learning, dove ogni membro del team insegna ed impara, creando così una cultura della condivisione ed un miglioramento della comunicazione in generale.
La “seconda rivoluzione” della formazione aziendale: l’e-learning
È stata sancita negli ultimi anni. Dalla formazione classica in aula si è passati all’e-learning, uno spazio digitale dove poter fruire dei contenuti proposti senza più vincoli di tempo e orario.
La “terza rivoluzione” della formazione aziendale: lo smart learning
Il carattere digital dell’ e-learning non è sufficiente per poter pensare di aver portato una formazione aziendale innovativa e di qualità.
La “terza rivoluzione” ha affrontato le carenze dell’ e- learning, passando così allo smart learning: un insieme di piattaforme e strumenti che sempre di più portino contenuti di qualità in un ambito di personalizzazione del percorso formativo.
Gli strumenti della formazione 4.0? Gamification e microlearning
Strumenti di formazione 4.0 nella macrosfera dell’e- learning abbiamo visto essere la gamification (gioco non gioco che motivi i dipendenti ad imparare per obiettivi) e il microlearning (“spacchettamento” dei contenuti in micro argomenti più facilmente fruibili e memorizzabili).
Una formazione aziendale innovativa ed efficace? Learning experience, one-to-one, e IA
Formare e formarsi è sempre la soluzione vincente per crescere.
Farlo con una formazione 4.0 che coniuga learning experience personalizzata, dimensione “one to one” e vantaggi dell’ Intelligenza Artificiale sarà la formula vincente per ottenere risultati reali e duraturi, oltre che un team di lavoro motivato, ben formato e soddisfatto.